La tassa sulla nautica? Flop pazzesco e yacht in fuga dall’Italia
Appena 24-25 milioni di euro, a fronte di un incasso inizialmente stimato dal Governo di circa 200 milioni di euro. La tassa di possesso sulle imbarcazioni ha fatto un buco nell’acqua. Da un lato non ha portato nelle casse dello Stato i soldi sperati. Dall’altro ha avuto l’effetto di far scappare all’estero gli yacht a beneficio delle vicine coste della Croazia e della Grecia. Insomma, un effetto boomerang senza precedenti. Il versamento che andava effettuato entro fine maggio ha reso al fisco meno di 25 milioni di euro a fronte di una fuga dai porti italiani che ha provocato arrivi per circa il 30 per cento in meno. La causa è tutta nei tentennamenti del Governo Monti che prima aveva parlato di tassa di “stazionamento” delle imbarcazioni (e quindi di barche che si trovavano in porti e acque italiani) e solo successivamente in una tassa di “possesso” per barche superiori a 10 metri di lunghezza. Nel frattempo molti hanno preferito evitare problemi trasferendo la propria barca in porti esteri. L’Assomarina, che rappresenta i porti e i marina da diporto italiani, ha calcolato che quest’anno gli incassi si sono ridotti di circa 800 milioni di euro. A conti fatti, il Governo ha incassato 25 milioni di euro ma il comparto ne ha persi qualcosa come 800. Ci sarà adesso un dietrofront o si continuerà a persistere negli errori?
FONTE www.itamagazine.it
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