AMERIC' S CUP Scandalo Oracle, le barche truccate del defender
Partiamo da una costatazione elementare: in qualsiasi sport cosa succede se infrangi le regole? Vieni multato, penalizzato o squalificato. Se per esempio un mezzofondista viene colto positivo al doping viene squalificato. Quindi se una barca a vela viene scoperta “taroccata” incorre (giustamente) nello stesso rischio. Proprio quello che è successo a Oracle Team USA, defender dell’ormai prossima America’s Cup, reo di avere modificato irregolarmente gli AC 45 impiegati nelle ACWS Series.
L’AC 45 è una barca a monotipia rigida, ovvero tutti i team devono regatare con barche assolutamente identiche. Oracle ha invece regatato con dei catamarani modificati, in particolare con una disposizione di pesi e zavorre diversa dalla configurazione prevista. Ricordiamo che le ACWS, il circuito di regate che è approdato anche a Napoli e Venezia, non avevano alcuna validità ai fini dell’America’s Cup. L’infrazione è stata riscontrata in occasione dei controlli di stazza per la Red Bull Youth America’s Cup, dove il team giovanile degli americani usa gli stessi AC 45 del main team.
La penalità decisa dalla Giuria Internazionale, essendo stato chiamato in causa l’articolo 60 del protocollo dell’America’s Cup, sulla reputazione della manifestazione, è stata di -2 punti in vista della finale contro Emirates Team New Zealand, final match che si disputerà al meglio delle 17 regate. A Team New Zealand ne basteranno quindi 9 per alzare la vecchia brocca, mentre a Oracle ne serviranno 11. In applicazione della regola 69 delle RRS, è stata provata la grave condotta antisportiva di 5 membri del team. Quattro di questi sono stati espulsi dall’America’s Cup e dal team Oracle: il più noto è il velista (wing trimmer) olandese Dirk de Ridder, più tre membri dello shore team: Bryce Ruthenberg AUS, Andrew Walker NZL e Matt Mitchell NZL. Il quinto, il velista Kyle Langford, è stato “perdonato” per la giovane età e il sincero comportamento nell’udienza con la raccomandazione di non “farlo più in futuro”. Per i primi quattro è stata poi rimandata alle federazioni nazionali la decisione se applicare una squalifica o meno. A Oracle Team USA è stata poi inflitta una sanzione di 250.000 dollari, di cui 125.000 da versare alla fondazione Andrew Simpson e 125.000 da destinare a programmi sociali della SF Area.
Una sentenza fin troppo leggera, che lascia comunque in pista Oracle contro Team New Zealand e non pregiudica l’esito finale della sfida, soprattutto perché nessuno degli uomini chiave del sailing team a stelle e strisce è stato dichiarato colpevole, quando sembra impossibile credere che non fossero almeno informati.
Un episodio al dir poco vergognoso per il defender dell’America’s Cup. Un team che in teoria dovrebbe rappresentare il meglio della vela internazionale. Quasi comica la difesa iniziale di Russell Coutts, capo tecnico e sportivo dell’equipaggio: “Qualcuno ha modificato a nostra insaputa le barche”. Parole incredibili, dette da un velista che ha vinto ben quattro America’s Cup con indubbi meriti tecnici.
Mauro Giuffrè
FONTE: www.newsliguria.com
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